Il 19 maggio si celebra la prima Giornata Mondiale del Fair Play. Un’altra ricorrenza? Non proprio. In un mondo che ha urgente bisogno di buone maniere, questa giornata ha radici profonde e benefici reali, anche per la salute.

La scienza lo conferma: il rispetto delle regole ci rende più forti, meno stressati e persino più longevi. Un gesto gentile è contagioso, attiva i neuroni specchio — lo sapeva già Cicerone — e riduce il rischio di infarto e ictus. La cortesia disarma l’aggressività, migliora i rapporti sul lavoro, rende più popolari e influisce positivamente persino sull’umore di cani, gatti, suini ed equini.

La Giornalista Roberta Maresci, proprietaria e curatrice del Giardino Fair Play a Montopoli di Sabina

Dove nasce il Fair Play Garden

In occasione di questa giornata, il cuore dell’iniziativa batte a Montopoli di Sabina (RI), nel Fair Play Garden ideato da Roberta Maresci, giornalista e giardiniera d’arte. Qui il rispetto prende forma nella natura, tra ulivi Dop, installazioni artistiche e botanica “prêt-à-planter”.

Chiunque può raccogliere gratuitamente gaure, rucola selvatica, mirto e menta dal giardino, portarle a casa e continuare il ciclo virtuoso della gentilezza verde.

Arte da coltivare e lasciar andare

Nell’Humus Trek, una galleria d’arte “en plein air”, le opere sono destinate a essere restituite alla natura. Le ultime arrivate sono firmate Barbara Maresti, tra cui:

      • “Abbraccio”, scolpita su un tronco di quercia;

      • “Fratello Sole, Sorella Luna”, ispirata a una canzone di Claudio Baglioni.

Durante lo shooting inaugurale curato da Paco Rianna, modelle come Emanuela Bonafaccia, Laura Krizia Fontana, Chiara Pavoni e altri volti hanno indossato creazioni second-hand dipinte a mano, in tre set fotografici ispirati a Il Mago di Oz, Venere e Il Re Leone.

Installazioni permanenti e visioni d’artista

Nel giardino convivono installazioni di artisti e designer che dialogano con il paesaggio:

    • “Mushrooms” in pietra leccese di Mario Calcagnile

    • “Funambolo” di Arcangela Parisi, double-face e anti-smog
    • “Ovuli” della mosaicista Patrizia Dalla Valle

    • Le opere archisofiche di Gerry Turano

    • “Algiz” di Carlo Moretti

    • “Tralci di vite” di Sara Celeghin

    • “Estasi” di Marco Piovani

    • “Metafisica dell’incontro” di Massimo Di Cave

Promosso con il Comitato Nazionale Italiano Fair Play, riconosciuto dal CONI e presieduto da Ruggero Alcanterini, e con l’European Fair Play Movement, il Fair Play Garden celebra il World Fair Play Day, istituito dall’ONU il 24 giugno 2024.

Qui il fair play non è solo sportivo. È una filosofia di vita, ispirata alla visione di Shakespeare, in cui la lealtà cortese tra avversari diventa un modello per vivere meglio, insieme.

Dalla terra, nuova vita

Dal 2021, il Fair Play Garden aderisce all’Obiettivo 15 dell’Agenda 2030: proteggere la biodiversità, promuovere la riforestazione, fermare il degrado del suolo.
Qui tutto questo è realtà: dalle piantine domestiche rifiutate alla creazione della Greenbank, la “banca verde” dove depositare le proprie piante care. E poi la RSA Verde, che ospita esemplari non più piantabili accanto alle autoctone, ma ancora affettivamente importanti.

Gentilezza che si espande

Il Fair Play Garden è già stato replicato in Belgio, con:

    • un giardino urbano dedicato,

      • uno spazio nello stadio di atletica di Bruxelles,

    • un “FPG in villa” con lago e percorso artistico.

Sono 42 i Paesi che, attraverso l’European Fair Play Movement, hanno adottato questo progetto.
E come dice Roberta Maresci, soprannominata “la Greta de’ Noantri”:

“Era l’uovo di Colombo, ma bisognava arrivarci”.   

In un’epoca che corre veloce, questo spazio insegna a rallentare, coltivare e rispettare. Perché “in nome della natura”, tra ulivi e arte, si può davvero seminare gentilezza e raccogliere salute.

Fotografie di Paco Rianna e Roberta Maresci